Scegliere un amministratore di condominio rappresenta una delle decisioni più importanti per la corretta gestione degli spazi comuni di un edificio. L’amministratore condominiale non solo garantisce il rispetto delle normative legali, ma si occupa anche di amministrare e gestire la contabilità del condominio.
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La gestione di un condominio richiede competenza e trasparenza e, a volte, può capitare che l’amministratore precedentemente scelto non soddisfi più queste caratteristiche, rendendo necessaria la sua revoca.
In questo articolo troverai tutte le informazioni utili da sapere prima di cambiare amministratore condominiale.
Passi da seguire prima di cambiare amministratore condominiale: alcuni consigli
Cambiare amministratore condominiale non è un’operazione impossibile, ma ci sono alcune accortezze che vi consigliamo di seguire:
·Parlare tra condòmini: scambiarsi le proprie opinioni riguardo l’amministrazione attuale dovrebbe essere il primo passo da compiere. In questo modo, è più facile capire se c’è l’intenzione di cambiare o meno amministratore condominiale.
·Individuare le motivazioni per un eventuale cambiamento: la mancanza di trasparenza riguardo i rendiconti, le continue inadempienze e un comportamento scorretto da parte dell’amministratore sono i principali motivi di scontento tra i condòmini.
·Valutare nuovi candidati: prima di procedere con la revoca dell’amministratore in carica, è consigliabile individuare potenziali nuovi amministratori di condomini, richiedendo preventivi dettagliati e informazioni sui servizi offerti.
Procedura per la revoca dell’amministratore: convocazione dell’assemblea straordinaria
Il mandato di un amministratore condominiale ha validità di un anno. Tuttavia, è possibile sostituire l’amministratore prima della fine del suo incarico convocando un’assemblea straordinaria (procedura regolamentata dall’art. 66 delle Disposizioni di Attuazione del Codice Civile), purché vengano rispettate le norme previste dalla legge e dal regolamento condominiale.
La richiesta di un’assemblea straordinaria può essere avanzata direttamente dall’amministratore in carica, oppure può essere fatta da almeno due condòmini che rappresentino un sesto del valore dell’edificio.
Il contenuto della richiesta dell’assemblea deve specificare l’ordine del giorno, cioè la revoca dell’amministratore e la nomina di un nuovo professionista. L’amministratore uscente avrà dieci giorni di tempo per convocare l’assemblea una volta ricevuta la richiesta.
Motivazioni della revoca:
Quado la revoca di un amministratore di condominio avviene per “giusta causa” devono essere individuate e segnalate le motivazioni della stessa (gravi inadempienze, comportamenti poco trasparenti, scarsa reperibilità, mancata presentazione del rendiconto annuale, ecc.).
Svolgimento dell’assemblea:
Revoca dell’amministratore condominiale:
Durante l’assemblea, i condòmini devono esporre le motivazioni per la revoca in modo chiaro e trasparente. Successivamente, per poter procede con la delibera sulla revoca dell’amministratore, è necessario l’intervento di almeno la metà del valore millesimale totale dell’edificio (art. 1136 del Codice Civile).
! Importante: Nel caso in cui la maggioranza non venga raggiunta, non sarà possibile formalizzare la revoca.
Una volta approvata la revoca, questa deve essere verbalizzata e comunicata a tutti i condòmini (attraverso comunicazioni online oppure tramite la bacheca condominiale).
Nomina del nuovo amministratore condominiale:
Solitamente, la nomina del nuovo amministratore condominiale viene effettuata durante la stessa assemblea straordinaria della revoca. Questo perché, il mandato del vecchio amministratore sarà in vigore fino alla nomina del suo sostituto.
Per nominare un nuovo amministratore deve essere raggiunto lo stesso quorum necessario per la revoca (cioè, la maggioranza degli intervenuti che rappresentano almeno il 50% del millesimi totali).

Passaggio tra vecchio e nuovo amministratore:
Il cambio dell’amministratore di condominio richiede un passaggio di consegne ben strutturato per evitare interruzioni nella gestione e per preservare la trasparenza amministrativa.
Una volta approvata la revoca in assemblea, il verbale diventa un documento ufficiale che deve essere comunicato a tutti i condòmini (comprese le persone assenti all’assemblea), all’amministratore uscente e al nuovo amministratore di condominio.
L’amministratore uscente deve consegnare tutta la documentazione relativa alla gestione del condominio al nuovo amministratore nel più breve tempo possibile (art. 1129 del Codice Civile). Tra i documenti da inviare ci saranno:
·Documentazione tecnica: fascicolo tecnico del condominio; autorizzazioni e permessi legati ad interventi edilizi.
·Archivio delle comunicazioni: lettere e comunicazioni ufficiali ricevute e inviate; segnalazione di problemi da parte dei condòmini.
Dopo aver ricevuto la documentazioni, il nuovo amministratore del condominio invia una comunicazione a tutti condòmini per presentarsi ufficialmente e indicare i propri recapiti dove poter essere contattato.
Cambiare amministratore di condominio in modo chiaro e trasparente, quindi, è possibile. Seguendo le procedure legali e mantenendo una comunicazione trasparente tra i condòmini, la transizione può avvenire in modo efficace e senza intoppi.
Cambiare amministratore di condominio: FAQ
·Chi può decidere di cambiare amministratore condominiale?
La decisione di cambiare amministratore condominiale spetta all’assemblea dei condòmini, che deve deliberare con le maggioranze previste dalla legge (almeno la metà del valore millesimale totale dell’edificio).
·Quanto tempo serve per il passaggio di consegne tra amministratori?
Il tempo per il passaggio di consegne può variare, ma in genere avviene entro 30 giorni dalla revoca o dalla scadenza del mandato.
·È necessario nominare un nuovo amministratore nella stessa assemblea
in cui si revoca quello vecchio?
Sì, è consigliabile deliberare la nomina del nuovo amministratore nella stessa assemblea per garantire la continuità gestionale e ridurre il rischio di disservizi o vuoti amministrativi.
·Cosa fare se l’amministratore uscente non consegna i documenti
al nuovo amministratore?
Se l’amministratore uscente non collabora, è possibile inviargli una diffida formale tramite raccomandata o PEC. In caso di ulteriore rifiuto, i condòmini possono ricorrere al tribunale per ottenere un’ingiunzione di consegna della documentazione.
Author Flavia
